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GLOBAL NOTIZIE

Elezioni, a ognuno la sua legge

3 Agosto 2012 , Scritto da tntnews Con tag #POLITICA

Il Cavaliere punta a una riforma per non dare al centrosinistra la possibilità di governare da solo. Il Pd teme le preferenze. L'Udc non vuole il premio di maggioranza per diventare vero ago della bilancia. E così si rischia di restare ancora con il Porcellum
Il sondaggio della fidata Alessandra Ghisleri, questa volta, ha rovinato la giornata di Silvio Berlusconi. L'architrave del ritorno in campo del Cavaliere, ovvero la percentuale di approvazione circa un suo ritorno a Palazzo Chigi, ha dato un risultato che nel suo entourage viene definito 'catastrofico'. Una vera e propria doccia fredda sulle speranze di chi in questo periodo sta spingendo Berlusconi a tornare in campo in prima persona. Anche per questo motivo, e per i sondaggi che vedono il PdL inchiodato a circa il 20%, il Cavaliere e? assolutamente intenzionato a cambiare legge elettorale. Infatti, il 'Porcellum', con un premio di maggioranza cosi? cospicuo, lo costringerebbe a 5 anni di vera opposizione, alla quale e? lecito pensare il PdL non sarebbe in grado di sopravvivere. Berlusconi e? pronto a sottoscrivere una legge elettorale che gli permetta in qualche modo di incidere ancora nelle scelte della prossima legislatura; una riforma elettorale, per intenderci, che non offra al centrosinistra un'autonomia sufficiente a governare da solo. L'obiettivo del Cavaliere e? una sorta di riedizione di un governo di larghe intese, magari piu? politico, che gli permetta di sedere ancora al 'tavolo' delle trattative. Un modo per assicurare a se stesso e alla sue aziende una rassicurante 'via d'uscita'. Sulla legge elettorale, in realta?, si gioca una partita piuttosto importante per l'unita? del centrodestra. Con gli ex colonnelli di Alleanza Nazionale contrari ad un sistema proporzionale e che non vedrebbero assolutamente male un ritorno alle preferenze, 'campo da gioco della prima Repubblica' nel quale possono vantare un certo predominio rispetto agli 'ex forza Italia'. Mentre Berlusconi ha comunque tra i suoi obiettivi quello di portare in Parlamento un manipolo di fedelissimi, pronti a tutto per sostenere le posizioni del partito-azienda. Preferenze, invece, che sono un vero e proprio spauracchio per il Partito Democratico. Gran parte del gruppo dirigente e? contrario a questa ipotesi. In primo luogo perche? sarebbe visto, anche dagli elettori democratici, come un ritorno al passato e alla Prima REepubblica, in secondo luogo anche perche?, con le preferenze, le elezioni si trasformerebbero in una gara fratricida all'interno della stessa lista di partito. Ovviamente ci sono anche altre motivazioni, meno "politiche" e piu? di opportunita?. A cominciare dal fatto che alcuni dirigenti importanti del Pd, e sopratutto alcuni loro fedelissimi, si troverebbero in grandissima difficolta? rispetto alla ricerca di un consenso diretto dei cittadini, come accadrebbe con le preferenze. Questo anche perche? le liste bloccate hanno permesso il proliferare di un ceto politico selezionato piu? con criteri di fedelta? che di consenso sui territori. La legge elettorale preferita dai democratici, in realta?, sarebbe quella "francese" cioe? un doppio turno con collegi uninominali, oggettivamente irrealizzabile con le attuali forze in Parlamento. Per questo, il segretario Pier Luigi Bersani ha fissato un paio di paletti irrinunciabili: un premio di maggioranza che consenta di far sapere agli italiani chi governa il paese "la sera stessa delle elezioni" e il ritorno della possibilita? di scegliere il parlamentare per i cittadini. Preferenze, proporzionale e nessun premio di maggioranza. Questo, in poche parole, invece, il sogno dell'UdC. Obiettivo, dichiarato e ormai palese, quello di essere l'ago della bilancia dopo il voto. Un sistema elettorale, quello prediletto dagli ex alleati di Berlusconi, che rischierebbe di trasformare lo scenario post elettorale in un grande caos, in linea con quanto accaduto in Grecia qualche mese fa. L'obiettivo dichiarato di Casini e? quello di dar vita ad un governo politico di "grandi intese", preferibilmente guidato ancora da Mario Monti, il cui governo l'Udc ha sempre sostenuto a gran voce e apertamente. Casini intende costruire un nuovo polo di centro, che raccolga anche l'esperienza di Fli ad iniziare dal suo leader Gianfranco Fini, per poi aprirsi anche alla societa? "civile", da Italia Futura di Montezemolo ad alcuni ministri tecnici dell'attuale esecutivo.
Le trattative tra i partiti intanto proseguono sotto la pressione dell'opinione pubblica, tanto da spingere Enrico Letta, vicesegretario del Pd, a chiedere che il Parlamento rimanga aperto anche ad agosto per continuare a lavorare sulla nuova legge elettorale. Un equilibrio difficile da trovare tra le varie forze politiche, tanto che si sta discutendo di un complicato sistema elettorale, con una parte di eletti provenienti da un listino bloccato e un'altra parte dai collegi uninominali, con un premio di maggioranza del 12% per la "lista"  con piu? voti e una soglia di sbarramento che dovrebbe aggirarsi intorno al 4-5%. Un sistema, quindi, che permetterebbe di continuare a portare in Parlamento un buon drappello di "cooptati", e che al contempo assicuri una certa governabilita?. In molti, comunque, sono pronti a scommettere che, nonostante i reiterati appelli del presidente della Repubblica, si tornera? a votare con l'attuale legge elettorale. Sarebbe un ulteriore vulnus nel rapporto tra cittadini e partiti che alcuni parlamentari - come Roberto Giachetti impegnato in un prolungato sciopero della fame - stanno cercando di scongiurare.
http://espresso.repubblica.it
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